Il primo pensiero che associamo al tè verde è il sapore amarognolo che lascia in bocca già al primo sorso, sapore che rende questo infuso sgradevole ai più, ma è proprio la sua preparazione uno degli errori più comuni che ha come risultato l’alterazione delle qualità organolettiche e nutrizionali.

Infatti, a differenza del tè classico nero il tè verde necessita di un’infusione più breve, non superiore ai 2-3 minuti in acqua non bollente, alla temperatura ideale di 80°C. Una temperatura superiore degrada le molecole antiossidanti e un’infusione prolungata oltre i tre minuti causa un rilascio eccessivo di tannini, molecole che facilitano la digestione e con capacità calmanti, ma che, se in concentrazione eccessiva, danno al tè un sapore sgradevole.

Il tè ha origini millenarie nell’estremo oriente dove si possono contare centinaio di varietà tra tè nero classico e tè verde. Ogni varietà ha caratteristiche che cambiano in base alla regione di coltivazione influenzata da clima, altitudine, suolo e schermatura dal sole.

Il tè verde è composto esclusivamente dalle foglie di Camellia sinensis che durante la lavorazione non devono subire ossidazione. L’essicazione immediata permette di evitare il processo fermentativo, lasciando intatto il contenuto di antiossidanti e di polifenoli, pari al 36% del peso secco, vitamine, alcaloidi, aminoacidi e minerali. Tra i maggiori produttori di tè Cina, Giappone, Vietnam, Sri Lanka e India.

Il consumo costante di tè verde, naturalmente associato a uno stile di vita sano, è associato alla prevenzione di patologie croniche come diabete, cancro e disturbi cardiovascolari. La percentuale di caffeina è molto bassa, circa il 3%. Tra le capacità antiossidanti del tè verde abbiamo l’induzione dell’espressione di enzimi antiossidanti come la superossido dismutasi e la glutatione perossidasi.

Tra i polifenoli del tè verde sono le catechine che svolgono un ruolo centrale nel meccanismo biologico del tè stesso. L’epigallocatechina gallato (EGCG), la catechina più abbondante, ha la capacità di legare i recettori cellulari in percentuali elevatissime.

L’ECGC ha la capacità di distribuirsi in svariati organi ed ha blandi effetti pro-ossidanti. Come, il tè verde non è uno dei migliori antiossidanti naturali? L’assunzione di ECGC presente nel tè verde determina bassi livelli di radicali liberi stimolando i meccanismi difensivi della cellula pronta così a reagire più efficacemente a stress ossidativi maggiori.

L’analisi degli effetti del tè verde hanno evidenziato l’efficacia  antitumorale in studi di popolazione (Fujiki et al. 2012) in cui si mostra come l’assunzione di 10 tazze al giorno di tè verde sia un fattore estremamente protettivo nei confronti dell’insorgenza di tumori primari, sia in laboratorio dove è risultato indurre l’apoptosi (morte cellulare programmata) di varie linee cellulari tumorali (Suganama et al., 1999).

L’ECGC ha anche un ruolo attivo nell’attività foto protettiva nei confronti dei raggi UV e dati di laboratorio supportano l’ipotesi che sia in citotossica in vari tumori della pelle (Singh et Katiyar, 2013). Effetti protettivi sono stati riscontrati anche in studi su tumore all’utero, sul fibroma uterino e del cancro della cavità orale.

L’effetto del tè verde si manifesta anche nel processo di anti-invecchiamento cellulare: l’ECGC regola l’accumulo di lipidi tramite autofagia, ha un’azione antiinfiammatoria in particolare a livello intestinale, aumenta l’apoptosi degli preadipociti e incrementa la beta-ossidazione degli acidi-grassi più facili così da “bruciare”.

L’ECGC è in grado di influenzare la formazione di nuove cellule di grasso, adipogenesi, con un miglioramento nella pressione sistolica, sui livelli di colesterolo totale e HDL. Questo non significa che il tè verde faccia dimagrare infatti una revisione di più studi eseguiti tra il 2010 e il 2013 ha concluso che non ci sono state differenze significative tra i forti consumatori di tè verde e il gruppo che ne consumava poco o niente.

Il tè verde riduce lo stimolo della fame incrementando la quantità di noradrenalina in circolo, nota anche per indurre lipolisi, inoltre migliora la sensibilità all’insulina e riduce il picco glicemico postprandiale (dati di laboratorio).

Le catechine, gruppo di polifenoli presenti nel tè verde, sono assorbite a livello del piccolo intestino con un picco plasmatico a circa 1,6-2,3 ore dall’ingestione. L’assimilazione a livello intestinale comporta una modificazione delle catechine e molti degli effetti confermati in laboratorio ad alte concentrazioni non posso essere replicati “in vivo” perché la biodisponibilità delle catechine risulta bassa.

In conclusione uno stile di vita sana, un’alimentazione equilibrata e tanto tè verde aiutano a prevenire molte patologie croniche tra cui cancro, diabete e problematiche cardiovascolari. In particolare il tè verde è stato dimostrato essere un agente terapeutico efficace e atossico che se consumato con costanza può migliorare lo stato di salute di ognuno.